Democraticamente…


Maloberti, consigliere provinciale Lega Nord, condannato per truffa ai danni dello Stato per la vicenda delle quote latte: “Siamo in un momento in cui la democrazia vive i suoi minimi storici. E noi qui ne siamo un esempio”. Ci permetta, Maloberti. La sua presenza nell’aula del consiglio provinciale, insieme a quella dell’assessore dell’Udc Gallini – una condanna poi patteggiata per reato di voto di scambio – sono l’esempio della massima estensione possibile della democrazia. Se poi consideriamo che Trespidi è tutt’ora presidente dopo aver nominato all’Ambiente un assessore imputato oggi per ipotesi di concussione e abuso di ufficio nell’esercizio delle sue funzioni, abbiamo la conferma che la democrazia sia la peggior forma di governo possibile. Peccato che non se ne sia trovata una migliore.

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La maratona professorale

in consiglio
19 ottobre 2012. Boiardi a Trespidi: “Presidente, può dirci esattamente che impegni ha preso con Formigoni per Expo 2015? Al quarto anno del suo mandato, quali sono i risultati dei suoi tavoli? Cosa intende fare del Polo di Protezione Civile?”. Marcotti: “Vorrei evidenziare ancora una volta i disagi dei pendolari verso Cremona e Milano”. Speroni: “Cosa intendete fare per il lavoro?” Nel 2009 il professore non poteva rispondere, perché troppo presto. Il 2010 lo ha utilizzato per pensare. Il 2011 per formulare una risposta. Nel 2012 ha preso tempo. Sperava che Monti facesse un po’ prima ad eliminare la nostra Provincia. Forse il premier non la trova. Gli hanno comunicato che ha smesso di funzionare con la precedente amministrazione.

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Trespidi e Formigoni, i due Pirelloni


Nel giorno in cui il presidente Pasquali annuncia l’ultimo consiglio provinciale in data 31 ottobre, la Cassazione dà il via libera al referendum promosso da Trespidi per l’annessione alla Regione Lombardia. Non poteva essere altrimenti. L’amministrazione di Trespidi,con un assessore condannato per reati contro la Pubblica amministrazione, un ex assessore imputato per concussione e abuso di ufficio, un consigliere condannato in primo grado per truffa ai danni dello Stato ha tutte le carte in regola per entrare a far parte del Pirellone. Se non andasse a buon fine, c’è sempre il Lazio.

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Esame di maturità: Trespidi non ammesso


Trespidi a Libertà: “I cittadini ci guardano, diamo prova di maturità“. Le premesse presidente ci sono tutte: alle 16 di lunedì ha presentato all’ordine del giorno l’approvazione di un referendum per annettere la provincia di Piacenza alla Lombardia. Alle 20, dopo 4 ore della sua lectio sul ruolo delle Province, ha votato insieme alla sua maggioranza un ordine del giorno del Partito Democratico in cui si chiede di unire la nostra provincia a Parma. Guardi Trespidi, per passare l’esame di maturità lei ha solo due possibilità: far diventare Parma una provincia lombarda o far tornare la Gelmini al ministero della Pubblica Istruzione.

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Lo sfigato piacentino e l’eccellenza Lombardia


Ordine del giorno del Consiglio provinciale, punto secondo: “Richiesta di referendum per il distacco della Provincia di Piacenza dalla Regione Emilia Romagna e per l’aggregazione alla Regione Lombardia“. Ma presidente ha chiesto a Formigoni cosa ne pensa? La prego, ci risparmi i commenti del Governatore lombardo: “E beh, e allora? Se lei è uno sfigato piacentino annesso alla Regione più virtuosa d’Italia, non è colpa mia se vuole venire in Lombardia, l’eccellenza nel nucleare mondiale, negli scandali della sanità e nelle sfilate in intimo delle consigliere regionali”. Trespidi, esattamente quando le vengono in mente queste idee? Mentre dorme? Mentre corre? Mentre mangia? Sicuramente non mentre ragiona.

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Con un poco di filosofia…

una provincia di favole

una provincia di favole


Trespidi ai consiglieri: “Ricordo a me stesso e a voi tutti che il 29 giugno 2009 ho giurato sulla Costituzione; ho poi incontrato gli ex presidenti per chiedere un consiglio su cosa fare; ho infine sollecitato i media per chiedere ai cittadini cosa pensano di tutto questo. C’è una grande confusione, carica di incertezza“. E’ fuso. Ricapitolando: ha bisogno di ricordarsi di essere il presidente; non ha idea di come muoversi; chiede all’unico giornale rimasto (perché nulla ha fatto per evitare la chiusura dei media locali che garantivano almeno la pluralità di informazione) di fare un sondaggio tra i cittadini che, ci creda sulla parola presidente, hanno in questo momento ben altro a cui pensare che alla sua poltrona. Ma perché per togliersi dall’imbarazzo della sua personale confusione, non si dedica full time all’insegnamento? Coraggio, deve imparare a prendere la vita con filosofia.

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La personal review del professor Trespidi


Lectio magistralis del professor Trespidi: “Ecco a cosa servono le Province“. Seguono, nell’ordine: lettura dell’editto di re Vittorio Emanuele del 18 marzo 186o che dava origine alle Province; comparazione con gli stati europei, Germania e Francia in primis; esame della spending review in cui si dimostra che tagliare le Province non è la soluzione per salvare il Paese. Al suono della campanella, il professore chiede agli alunni di decidere sul da farsi: referendum? Annessione alla Lombardia? Protesta formale? Ora. La decisione di chiudere le Province è stata assunta dall’attuale premier Monti a novembre 2011. Scusi, presidente,  cosa ha fatto esattamente in questi dodici mesi? Dal momento che in opere non ha investito un solo giorno, la versione più probabile è che fino ad oggi non ne sia stato notiziato. Ecco, potrebbe attuare una personale tabella di spending review iniziando dal suo impianto di informazione. Poi con lo stipendio suo e dei suoi assessori. La consegni a Monti insieme a quello che ha speso in questi tre anni in progetti. Vedrà che il premier potrebbe anche ripensarci.E’ un professore come lei.

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Caorso: scorie e storie

italia dei valori
di Andrea Fossati

Nel giugno 2011 furono celebrati quattro referendum dove milioni e milioni d’italiani scelsero di votare altrettanti sì per un’Italia diversa e migliore: libera dal nucleare, da speculazioni sull’acqua, ove la legge è uguale per tutti. Referendum che poterono essere celebrati perché durante l’inverno precedente i militanti dell’Idv in solitudine raccolsero le centinaia di migliaia di firme necessarie. Continua a leggere

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Trespidi, Centropadane e Platone


Trespidi vorrebbe vendere il 9 % delle quote che la Provincia di Piacenza detiene come socia di Centropadane, la società autostradale che ha realizzato le principali infrastrutture del piacentino. Alle rimostranze della minoranza, il presidente risponde: “Dobbiamo solo votare un emendamento per chiedere agli uffici di valutare la possibilità di vendere le nostre quote”. E’ un po’ come se un professore di filosofia chiedesse al bidello come insegnare agli studenti le teorie di Platone…

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Dai, giochiamo alla Giunta


27 giugno 2012. Giovanni Cattanei, consigliere Pdl, sul fenomeno della dipendenza da gioco: “La nostra prima intenzione è quella di raccogliere tutte le indicazioni in tal senso, predisponendo un documento da sottoporre alla giunta provinciale”. Come si suol dire, Cattanei è proprio sul “pezzo”. Nel senso che è dal 6 ottobre 2009, cioè da un pezzo, che il consigliere Quaratino ha presentato la mozione votata all’unanimità in cui chiedeva alla Provincia di attivare un gruppo di lavoro per verificare tutti gli aspetti del gioco patologico. Il 26 maggio 2011, l’ assessore provinciale Pierpaolo Gallini dichiarava: “E’ solo l’inizio. Non vogliamo che il percorso si esaurisca in un ordine del giorno da portare in Giunta”. Assessore, di questo passo, è probabile che più che il percorso si esauriscano i soldi per giocare. Speriamo. Con voi, l’unico modo per risolvere un problema è che si risolva da solo.

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Trespidi, un presidente su Marte


7 giugno 2010. Trespidi all’Assemblea di Confindustria: “Costruiremo una diga“. E ancora “presto un project financing per un’importante infrastruttura” (che non svela. Mah.)Qualche ora dopo, l’assessore Barbieri: “E’ una manifestazione di intenti per risolvere il problema dell’approvvigionamento di acqua. Per il momento si sta procedendo alla realizzazione di piccoli invasi, ma la Regione potrebbe chiedere di trovare una soluzione definitiva. E del resto anche creare laghetti comporta problemi, ad esempio per il trattamento degli inerti” (appunto, vedi cava di Rivalta). E conclude: “intendiamo dire che intendiamo affrontare il tema diga“.
21 gennaio 2011. Trespidi: “La Provincia non costruirà dighe. Certo, non si può escludere che in futuro si farà, ma deve esserci una spinta dagli imprenditori”.
13 giugno 2012. Arriva la spinta. Assemblea di Confindustria: “La nostra indagine dice che l’idroelettrico è la forma più pulita e conveniente per produrre energia. La realizzazione di una diga è un’ottima idea del presidente Trespidi. Non si faccia scoraggiare e la persegua“. Ma, scoraggiare da chi? A questo punto la posizione di Trespidi è chiarissima. Anzi, è talmente evidente che lo stesso presidente non ritiene utile farlo sapere. Come d’altra parte non ha ritenuto necessario svelare su quale altra importante infrastruttura stia lavorando. Forse non è un nuovo ponte, forse non è la metropolitana leggera. Vuoi vedere che si tratta del primo lancio nello spazio di una stazione orbitante piacentina? Da fare invidia ai cinesi.

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Cittadinanza al Dalai Lama : la nega Milano, la offra Piacenza

pd piacenza
di Marco Bergonzi
Triste e’ ogni scelta non libera, ma peggio ancora e’ ogni scelta che accantona ideali e passioni, ed ogni volta che non si sceglie cio’ che sarebbe giusto scegliere e’ un errore, un errore che prima o poi si rimpiangera’ amaramente di aver commesso. Per questo ritengo un grandissimo sbaglio la retromarcia di Milano rispetto alla decisione già presa, di concedere la cittadinanza onoraria al Dalai Lama”, a seguito delle minacce della Cina di boicottare l’Expo 2015; anche per cio’ che simboleggia in controluce, “anteponi ciò che ti conviene a ciò che invece sai essere giusto”.
E’ mai possibile cedere ad ricatto di chi ignora i diritti umani in Tibet, anteporre una minaccia di boicottaggio economico, rispetto ad affermare il valore della difesa dei diritti umani, tributando un giusto riconoscimento a chi incarna e rappresenta questi valori fondamentali ed imprescindibili? Ma che razza di messaggio diamo ai più giovani, in cosa dovrebbero credere ed aver fiducia? Milano si rimangia la concessione della cittadinanza onoraria al Dalai Lama? Bene, Piacenza non indugi, la conceda immediatamente, e se dovessimo perdere qualche turista cinese, guadagneremo l’ apprezzamento di tutta la parte migliore del mondo, ma soprattutto avremo la solida ed appagante certezza di aver fatto la cosa giusta.

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Al Consiglio serve una scossa


La fotografia rappresenta l’aula del Consiglio Provinciale, martedì 12 giugno 2012, alle ore 17, mentre i consiglieri Boiardi e Quaratino (Nuovo Ulivo) discutevano una mozione che impegnava l’amministrazione provinciale ad intervenire con aiuti per i terremotati, con la facoltà per i consiglieri di devolvere il proprio gettone di presenza. I sismologi confermano che, in tal giorno e alla tal ora, gli strumenti non hanno registrato scosse a Piacenza. Inspiegabile il numero delle sedie vuote.

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Rivalta, io speriamo che me la cava…

una provincia di favole

Dopo aver tentato invano di attribuirne la colpa all’amministrazione Boiardi e aver consigliato al Conte Zanardi Landi di fare ricorso al Presidente della Repubblica contro il progetto di una cava davanti al suo castello (e votata lo scorso anno dalla maggioranza), Trespidi sfodera una delle sue armi più sicure: il tavolo. “Apriremo un tavolo per contemplare le misure di compensazione sul territorio “. Il Conte, nel comunicato congiunto con la Provincia, si dice soddisfatto. Contento lui… Noi intanto gli ricordiamo la fine che hanno fatto le altre tavolate imbandite dal presidente della Provincia.  Expo 2015, in forse attualmente perfino la manifestazione.  Pendolari, di ieri l’annuncio dell’A.d. Moretti della soppressione di tutti i treni per i lavoratori e studenti dal 2013.  Bit e turismo, dopo tre anni di partecipazione con esborso certo alla Fiera di Milano nessun dato sul ritorno turistico decisamente incerto.  Tav, bah.  Montagna, alla fine non era un tavolo ma una giunta. Protezione Civile, ecco, speriamo che lo abbiano mandato come aiuto alle popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna. Come si potrebbe dire, quelli di Trespidi più che tavoli sono tavolette. Del Gabinetto. Di presidenza, ma pur sempre tavolette.

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Dubbi correnti


Alla richiesta dei consiglieri Boiardi e Quaratino (Nuovo Ulivo) di aprire un conto corrente per la raccolta fondi a favore dei terremotati, l’assessore Dosi risponde con un dubbio: “Ci avevamo pensato, ma vista la scarsa fiducia dei cittadini nei confronti della Provincia che viene vista come una casta, aprire un conto corrente intestato a noi non ci sembrava una buona immagine”. Ma pensa. Sono dubbi che all’amministrazione Boiardi non sono mai venuti. Che in tre anni l’immagine della Provincia si fosse, come dire, “macchiata”, lo sapevamo. La novità vera è che se ne siano resi conto i suoi amministratori.

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Non si cava un conte dal buco


Il conte Zanardi Landi protesta con la Provincia per la realizzazione prevista di una cava davanti al Castello di Rivalta. L’assessore alla pianificazione Patrizia Barbieri risponde: “E’ stata una decisione presa da Boiardi. Noi non c’entriamo nulla”. Sentita la risposta, non proprio convincente, il conte vola da Trespidi e dal vicepresidente Parma, i quali gli consigliano di fare ricorso al Presidente della Repubblica.  Boiardi: “Capisco  che quando non sapete cosa rispondere, vi faccia comodo incolpare la precedente amministrazione. E’ come se Monti oggi dicesse che spread è salito per colpa di Prodi. Ma, fatemi capire. Avete suggerito al Conte di fare ricorso contro un provvedimento che voi e la vostra maggioranza avete proposto e votato lo scorso anno? Notevole…”. Qui non si cava un Conte dal buco…

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Trespidi e il miracolo della reincarnazione


Quaratino (Nuovo Ulivo): “Ho letto che oggi è nato in Provincia l’Osservatorio sulla Sicurezza Stradale. Non sapevo che fosse morto. Sapevo che l’amministrazione Trespidi non lo aveva più preso in considerazione ed è per questo che due anni fa presentai diverse interrogazioni sulla questione. Si tratta di reincarnazione?”.

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I mercanti di Palazzo Garibaldi

Oggi Giulio Maserati – eletto nel Partito Democratico, passato dopo un anno al Gruppo misto – annuncia di sedere oggi tra i banchi dell’Udc- Costituente per i nuovi moderati. Partito che non esiste. Quantomeno, che non è stato eletto alle ultime provinciali che hanno disegnato l’attuale consiglio. In ogni caso, dall’opposizione passa in maggioranza. Il presidente del Consiglio Pasquali (ex Pdl, oggi Lega) legge il regolamento e comunica a tutti e all’assessore Gallini (segretario provinciale dell’Udc, condannato per voto di scambio, alla fine patteggiato) che non si può fondare un nuovo gruppo. Maserati va nell’Udc. Punto. Da parte sua, il consigliere dell’Udc Bruno Ferrari (ex Lega, ex Margherita, ora ex Udc)  prende il posto di Maserati: ovvero, esce dall’Udc ed entra nel Gruppo Misto. Dichiara di voler andare con Grillo e il Movimento 5 stelle. Che qui non c’è. Il consigliere dell’Idv Samuele Raggi si dimette per impegnarsi nel Comune di Piacenza. Così non fa l’assessore Paparo che probabilmente si farà letteralmente in due il lunedì per assistere sia al consiglio provinciale che a quello comunale (dove da ieri è capogruppo di opposizione). Trespidi, perplesso, stringe la sedia. Non si preoccupi, presidente. Per lei nessun movimento rilevante. La sua sedia balla solo perché chi da tre anni ci si siede non ha alcun peso.  

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Turro, inaugurata la piscina. Pardon, il sottopasso.


di Gianni Quaratino

Dopo un anno di disagi per migliaia di cittadini e dopo continui rinvii ed interruzioni dei lavori (anche se c’è chi afferma che “i lavori non si sono mai fermati, ma hanno solo subito rallentamenti”) la riapertura del sottopasso di Turro (vedi foto), annunciata per la ormai decorsa primavera è stata annunciata con tanto “taglio del nastro”. Continua a leggere

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Un ruolo difficile da reggere


7 febbraio 2012. Il neo candidato sindaco Paolo Dosi: “Da Francesco Cacciatore non si può prescindere sia per quello che è che per quello che rappresenta all’interno del partito. Quindi un ruolo certamente lo avrà, si tratta di capire quale, anche con un confronto all’interno del partito, non voglio essere io a predeterminarlo“. L’ha capito. Ha avuto un’ispirazione. Gli ha assegnato il ruolo di raccattapalle. Certo il lavoro non gli mancherà. Con tutte quelle che  si sono staccate all’interno del Pd, farà gli straordinari per raccoglierle. Ora, la domanda che tutti si pongono è: se Cacciatore decidesse, alla fine, di restituirgliele, chi reggerà Dosi?

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