Dopo un anno di disagi per migliaia di cittadini e dopo continui rinvii ed interruzioni dei lavori (anche se c’è chi afferma che “i lavori non si sono mai fermati, ma hanno solo subito rallentamenti”) la riapertura del sottopasso di Turro (vedi foto), annunciata per la ormai decorsa primavera è stata annunciata con tanto “taglio del nastro”.
Preliminarmente ci si augura che anche la strada comunale per Turro (e non solo il sottopasso) sia oggetto di un minimo di manutenzione, dopo un anno di completo abbandono.
Per ciò che attiene il “sottopasso” in senso stretto, speriamo che lo stesso sia stato bene e “completamente” collaudato. Alcune perplessità ci vengono quando osserviamo la strada (chiusa) che incrocia in alto la parte interrata di via Turro. Quest’area appare ancora tutt’altro che consolidata, nonchè soggetta al passaggio di mezzi di cantiere e di ruspe che sono ancora al lavoro); dall’alto cade acqua e pietrisco che si deposita sulla strada che passa sotto. Da “non esperti” pensavamo che un collaudo si esegue solo quando il lavoro è terminato … ma ci pare che “il lavoro” sia tutt’altro che terminato.
– Le zone di terreno che costeggiano la parte interrata del sottopasso appaiono del tutto prive di qualsiasi “consolidamento“, tanto che si è già verificato qualche cedimento.
– Il passaggio ciclopedonale (ancora sprovvisto di parapetto) è ancora chiuso (ci aspettiamo una inaugurazione-bis: scommettiamo?)
– L’impianto di sollevamento delle acque meteoriche (la “pompa” che porta via l’acqua piovana che scorre nelle zone più basse del sottopasso) ci sembra a dir poco provvisorio. A livello della zona che corrisponde alla vasca di raccolta delle acque meteoriche si è già verificato un allagamento, proprio in prossimità di un tombino semiaperto, malsegnalato (corrispondente), nel quale aggettano “cavi” e strutture che provengono dall’alto (corrente elettrica?) livello stradale.
Non ci sembra che la tardiva apertura della strada sia da considerare il “raggiungimento di un obiettivo importante” viste le condizioni generali difficili dovute alle vicissitudine relative a ditte, appalti e concessioni. Le “condizioni generali” che abbiamo visto sono invece quelle di una scarsissima informazione ai cittadini (ai quali è stato raccontato di tutto) che ha causato una reazione popolare, ed anche la nostra. Le condizioni generali attuali, infine, vedono ancora la totale incertezza per il futuro di tutta l’area soggetta ai lavori ed una struttura “inaugurata” ma ancora a dir poco provvisoria.
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